Il 10 maggio 2025, alle ore 15:30, in piazza Duomo ad Acerra gli ambientalisti si riuniscono per chiedere il rispetto della Sentenza Cedu
Napoli. «Mi rivolgo ai cittadini, in questi giorni abbiamo incontrato realtà associative, politiche, sindacali, ecclesiali. Non ci devono essere divisioni, ora dobbiamo mettere al centro il problema e preservare il territorio. Dobbiamo scendere in piazza il 10 maggio, tutti insieme».
Questo l’appello di Vincenzo Petrella intervenuto al Talk «Sentenza Cedu, verso il 10 maggio: Vogliamo le bonifiche».
Con la sentenza Cedu l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per non aver tutelato i cittadini in Terra dei Fuochi. Gli ambientalisti che si sono battuti in questi anni avevano ragione, il 10 maggio 2025, alle ore 15:30, in piazza Duomo ad Acerra l’incontro tra cittadini, comitati ed associazioni per chiedere le bonifiche del territorio ed il rispetto di quanto stabilito nella sentenza Cedu.
Al Talk di Impresa Italiana con Gaetano Fioretti hanno partecipato Vincenzo Petrella, referente dei Volontari Antiroghi Acerra, Antonietta Moccia, presidente dell’associazione Le Mamme di Miriam, e Gennaro Esposito referente dell’Isde Nola-Acerra. (sopra e qui il link con il Talk integrale su Spotify).
«La Corte Europea dice che le Istituzioni non hanno informato correttamente i cittadini che vivevano in un territorio malsano in cui esiste un carico ambientale dovuto a rifiuti, sversamenti e roghi. Ambiente e salute in questi territori sono stati danneggiati – ha detto Vincenzo Petrella – Nella Sentenza Cedu si dice che la cittadinanza attiva deve essere osservatorio terzo».
«Mia figlia è testimone di quanto succede in questo territorio, la malattia che l’ha colpita all’età di 5 anni è un segnale chiaro. Il tumore di mia figlia colpisce un bambino su un milione di abitanti, ad Acerra ne siamo 60 mila e ci sono 4 casi. Questo ci fa capire che il nesso tra ambiente e malattie c’è – ha dichiarato Antonietta Moccia – Noi come mamme non possiamo restare a casa con le mani in mano e parteciperemo alla mobilitazione. Anche noi mamme siamo diventate sentinelle del territorio, finalmente è arrivata la Sentenza Cedu. Anni fa ogni volta che denunciavamo ci chiamavano pazze, oggi sappiamo che avevamo ragione. Ora vogliamo le bonifiche».
«La novità assoluta della sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo è che non è più necessario dimostrare un nesso di causalità caso per caso perché oggi è stato riconosciuta l’esposizione al rischio di ammalarsi. Abbiamo avuto ragione dopo anni di lotta, vessazioni ed indifferenza – ha affermato Gennaro Esposito – I dati epidemiologici venivano secretati e fatti uscire dopo dieci anni, ancora oggi chiediamo che questi dati vengano diffusi in tempo. Attenzione a fare differenza tra bonifica e messa in sicurezza permanente. Una cosa è bonificare e rimuovere fusti e rifiuti, altra cosa è mettere in sicurezza in modo permanente che, secondo me, non mette al sicuro la salute dei cittadini come avverrebbe con una bonifica vera e propria».
