Vittorio Vecchione

Vecchione&Partners: “La Consulenza Direzionale è lo sguardo esterno, altamente specializzato, che mette in condizione l’imprenditore di avere il giusto approccio all’impresa, dotando l’impresa degli strumenti legali, fiscali e manageriali che gli permettono di realizzare il progetto di lungo periodo”



Tutto il mondo si chiede cosa succederà quando l’Intelligenza Artificiale inizierà a svilupparsi. Imprenditori e dipendenti sono in attesa di scoprire le evoluzioni di questa tecnologia che, come tutto ciò che non si conosce, può spaventare. Per questo abbiamo scelto di intervistare sul tema il dottor Vittorio Vecchione, fondatore dell’insegna Vecchione&Partners che da anni si occupa di Consulenza Direzionale per le PMI di tutta Italia.

Prima la spinta alla digitalizzazione poi l’Intelligenza Artificiale, come cambierà il modo di fare impresa?


Il modo di fare impresa non cambierà, perché fare impresa significa avere un progetto e trovare soluzioni e intuizioni per raggiungere il traguardo voluto. La tecnologia, l’intelligenza artificiale, gli automatismi e le macchine sono sempre esistite, si sono sempre evolute e hanno sempre migliorato il modo di svolgere una mansione, ma non hanno cambiato il modo di fare impresa nel senso profondo del termine, che consiste nel realizzare un progetto che vedono in pochi, con le risorse, sempre scarse, di cui si dispone.

Con la rivoluzione industriale si è passati dal sistema artigianale a quello industriale, il lavoro si è parcellizzato perché prima l’artigiano partiva dalla materia prima e da solo creava il prodotto finito. Pensiamo ai sarti che ancora oggi lavorano così. La rivoluzione industriale ha portato alla parcellizzazione del lavoro, con l’aiuto di macchine il lavoro è stato diviso in fasi, ognuna affidata a un dipendente, ed è cambiato il modo di lavorare. Ora, che sia un telaio degli opifici dell’800 o che sia intelligenza 5.0, non cambia nulla, la tecnologia va avanti e cambia il modo di riorganizzare il lavoro ma nulla c’entra con il fare impresa.

Intelligenza artificiale, un bene per le imprese e un male per i dipendenti? o semplicemente non c’è da preoccuparsi?

Se per preoccuparsi intendiamo che i dipendenti temono che una nuova macchina farà il lavoro al loro posto questo è da escludere, perché la tecnologia, per quanto sofisticata, è un mero automatismo. Quando sostituisce una persona è perché quella persona svolgeva un lavoro spesso molto semplice e con grande probabilità di errore. Pensiamo alla calcolatrice che ci aiuta a fare i calcoli. La tecnologia è uno strumento che l’imprenditore deve utilizzare ponendolo nelle mani di persone pensanti.

La preoccupazione costante che deve avere un imprenditore, e un dipendente, è quella di essere una persona sempre più formata affinché la tecnologia sia solo uno strumento e non la sostituzione di un lavoro che potrebbe fare anche una macchina.

Guerra, costo delle materie prime, inflazione, nuove tecnologie. Un periodo di grande incertezza impedisce alle imprese di programmare e questo è un male. Come si può affrontare questo tutto questo?

Fare impresa, abbiamo detto, significa realizzare un progetto con le risorse di cui si dispone e risolvendo i problemi che vanno affrontati. Le crisi sono uno dei mille aspetti che fanno parte del gioco, non sono incidenti. Gestire una crescita significa gestire momenti di repressione, gestire un grande progetto significa godere dei risultati ma affrontare anche momenti difficili. Tutti questi esempi non sono incidenti frutto della sfortuna dell’imprenditore ma sono la parte difficile, sempre presente, di un lungo cammino.

Le cose belle sono lente e faticose, la crescita non è mai lineare. Fare impresa significa sapere che così come nelle persone c’è il lato buono e quello cattivo, così come per ogni scelta corrisponde una rinuncia, allo stesso modo nel lungo cammino di un’impresa ci sono momenti positivi e negativi. Questi ultimi sono la parte che non vorremmo vedere, perché ci comporta dura fatica, soprattutto mentale, perché ci mettono alla prova, ma sono parte integrante della vita di impresa.

Cosa fa la Consulenza Direzionale?

La Consulenza Direzionale affianca l’imprenditore affinché abbia il giusto approccio al suo progetto di impresa e lo accompagna fino alla realizzazione. Lo strumento che utilizza la Consulenza Direzionale è la conoscenza tecnica dei professionisti coinvolti: materia fiscale, legale, proprietà intellettuale, etc. unita alla naturale capacità di ascoltare e risolvere i problemi.

Vittorio Vecchione

www.impresaitaliana.net

Imprese, Vittorio Vecchione: “Affrontare le sfide future con professionalità”

Vecchione&Partners: “La Consulenza Direzionale è lo sguardo esterno, altamente specializzato, che mette in condizione l’imprenditore di avere il giusto approccio all’impresa, dotando l’impresa degli strumenti legali, fiscali e manageriali che gli permettono di realizzare il progetto di lungo periodo”

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