Lunga lettera di Giansalvo Sciacchitano del Direttivo Amire (Associazione Medici Italiani Riforma Enpam)
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Giansalvo Sciacchitano del Direttivo AMIRE (Associazione Medici Italiani Riforma Enpam):
“Gentile Direttore,
tutti i componenti dei consigli di amministrazioni delle Casse privatizzate, non possono essere rieletti per più di due volte consecutive. La norma riguarda i consiglieri di tutte le Casse, tranne per i consiglieri di amministrazione dell’ENPAM, la cassa di previdenza dei medici. Per loro è prevista solamente la rotazione delle cariche. In pratica possono rimanere nel C.d.A. a vita. L’attuale presidente OLIVETI, l’uomo dai 650 mila euro l’anno, è nel C.d.A. dal 1995!
Tutti i componenti dei Consigli degli ordini professionali non possono essere rieletti per più di due volte consecutive. La norma riguarda i consiglieri di tutti gli ordini professionali, ma non riguarda i componenti dei consigli degli ordini dei medici. La legge di riforma, peraltro recente, la n.3 del 2018, prevede solo la alternanza delle 4 cariche del consiglio direttivo. Anche in questo caso vi sono permanenze in consiglio da oltre 30 anni.
Qualcuno si è chiesto il perché di questi “privilegi” concessi, non ai medici lo ribadisco, ma ai loro rappresentati in questi organismi? La motivazione è semplicissima. I politici hanno interesse a trattare sempre con gli stessi stabili, fedeli, collaudati interlocutori. Sono, infatti enormi gli interessi che girano attorno alla cosiddetta “classe medica”. Li ha descritti benissimo la giornalista Gabanelli in un recente articolo. Dagli interessi di BIGFARMA, ai corsi di aggiornamento e formazione, alle società scientifiche, ai congressi, al business degli E.C.M. a distanza ecc. ecc.
Stesso discorso per quanto riguarda la Cassa di previdenza dei medici, dove girano enormi capitali, quindi l’interesse da parte dei politici va dalle assunzioni, alle ricchissime consulenze, solo nel 2018 oltre 7 milioni e mezzo, alle vendite delle case, agli investimenti, ecc. ecc.
È da chiedere al legislatore quale sia la logica per la quale si intendono preservare gli innegabili privilegi dei quali godono gli inamovibili vertici che governano i medici ed odontoiatri italiani. L’attuale legge elettorale, di fatto, per le elezioni dei consigli degli ordini fa in modo che venga premiata s sempre alla stessa élite. Evidentemente il potere politico ha interesse di avere come “ fidati” collaudati interlocutori sempre gli stessi personaggi, sia a livello centrale che provinciale.
Ci chiediamo perché negli altri ordini professionali i consiglieri non possono essere rieletti per più de 2 mandati consecutivi ed invece, medici e odontoiatri posso rimanerci a vita ? Perchè la legge n° 3/2018, stabilisce la presentazione delle liste, norma che è prevista solo per gli Ordini sanitari? Il meccanismo, infatti, della presentazione delle liste con un numero di candidati pari al numero dei seggi previsti nel Consiglio Direttivo, e senza che vi sia alcun limite alle preferenze espresse, di fatto comporta che nei consigli è impedita la presenza delle minoranze.
Ciò̀ induce il sospetto che si intendano favorire le aggregazioni di gruppi presenti nelle potenti organizzazioni, specie sindacali, dei medici e odontoiatri.
Ci chiediamo perchè solo nella legge che riguarda gli ordini sanitari, il consigliere che per qualsiasi motivo sia venuto a mancare in Consiglio Direttivo degli Ordini professionali sanitari non è sostituito dal primo dei candidati così come avviene negli altri ordini ? Forse per non “ turbare” gli equilibri precedentemente raggiunti nella composizione delle liste? Non si comprende perché́ gli iscritti agli Ordini sanitari devono essere privati della possibilità̀ di essere rappresentati da un Consiglio Direttivo nella sua integrità̀ come avviene in qualsiasi sistema elettivo, dal parlamento ai vari consigli comunali?
Vorremmo sapere, infine, perché l’incompatibilità̀ fra le cariche di consigliere nazionale e di consigliere territoriale, incompatibilità presente in tutti gli Ordini professionali, non è presente negli Ordini sanitari ? Non è comprensibile quale sia la ratio per la quale negli Ordini sanitari non vi sia questa importante incompatibilità̀. Evidentemente il potere politico ha interesse a interloquire, sia a livello centrale che periferico, con un numero ristretto di interlocutori. I presidenti ed i componenti della Federazione nazionale dei medici e odontoiatri sono infatti anche presenti negli ordini provinciali”.
Amire, Sciacchitano: “Incongruenza per l’elezione del Consiglio di Amministrazione dell’Enpam e degli Ordini dei Medici”
Lunga lettera di Giansalvo Sciacchitano del Direttivo Amire (Associazione Medici Italiani Riforma Enpam)
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